Il mosaico È uno dei più antichi monumenti scoperti in città. Si pensa facesse parte di una casa romana costruita nel III secolo d. C. Più tardi, tra i secoli V e VI, sullo stesso sito fu costruita una chiesa. Le rovine di questa Basilica Paleocristiana sono state rinvenute nel 1972. Oggi il sito mostra alcuni degli antichi mosaici con motivi geometrici e raffigurazioni di volatili e pesci. Il sito è stato riaperto al pubblico il 23 gennaio 2010 e si trova sulla via Naim Frasheri.
Il castello Conosciuto come “Fortezza di Giustiniano”, risale a prima dell’anno 1300 ed è una testimonianza di epoca bizantina. La fortezza si trova proprio all’incrocio delle strade principali nel cuore di Tirana. Ciò che resta della fortezza è un muro alto 6 metri di epoca ottomana che è stato incorporato nella parte pedonale della via Murat Toptani.
La Moschea di Ethem Bej
La costruzione fu iniziata nel 1789 da Molla Bey e fu terminata nel 1823 da suo figlio Haxhi Et’hem Bey, bisnipote di Sulejman Pasha. Chiusa sotto il regime comunista, la moschea è stata riaperta come luogo di culto nel 1991, senza il permesso delle autorità. Diecimila persone coraggiose hanno partecipato al rito senza che ci fosse alcun intervento della polizia. L'evento fu così considerato il punto di rinascita della libertà religiosa in Albania. Durante la visita alla moschea, si possono ammirare gli affreschi esterni e del portico che raffigurano alberi, cascate e ponti, soggetti rari per l’arte islamica.
La Torre dell'orologio Fu costruita nel 1822 da Haxhi Et`hem Bey. Le scale a chiocciola hanno novanta gradini e portano alla sommità dell’edificio, a 35 metri (115 piedi) di altezza, cosa che un tempo faceva di questa costruzione l’edificio più alto di Tirana. In cima alla torre in origine c’era una campana proveniente da Venezia che suonava a ogni ora. Nel 1928 il Comune di Tirana sostituì il vecchio orologio con uno nuovo acquistato in Germania. L'orologio fu distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e fu sostituito nel 1946 con un orologio con i numeri romani proveniente da una chiesa di Scutari. Ancora una volta, l'orologio fu sostituito nel 1970 con un orologio proveniente dalla Cina. Dal 1996 è possibile accedere alla torre gratuitamente.
Il Ponte di Tabakeve o dei Conciatori Esso si trovava sulla strada che collegava Tirana con Debar attraverso Shëngjergj. Il ponte aveva particolare importanza poiché garantiva il collegamento di Tirana con gli altopiani orientali della città consentendo l’attraversamento a carovane di prodotti agricoli o di capi di bestiame che dovevano essere macellati in città. Macellai e conciatori di pelli erano noti come Tabake, per questo motivo la strada e poi il ponte assunsero tale nome. Il ponte è una testimonianza dello sviluppo urbano di Tirana nel XVIII secolo e dell'aumento di comunicazioni e scambi con le zone interne dell'Albania. Il comune ha completato il suo restauro nell’anno 2007.
Il quartier generale mondiale dell'Ordine Bektashi Da quando nel 1925 la pratica Bektashi fu resa illegale in Turchia, Tirana divenne il centro principale di questa confraternita. I Bektashi nascono da un ordine di dervisci che prendono il loro nome da Haji Bektash, un santo sufi vissuto tra il XIII e il XIV secolo. Fu lo stesso Haji Bektash che diede la sua benedizione ai giannizzeri, il famoso corpo di combattimento ottomano che originariamente comprendeva reclute non-musulmane, molte delle quali albanesi. Si tratta di una versione liberale dell'Islam con una visione panteistica della vita e di Dio.
Il boulevard Fu costruito nel 1930 e gli fu dato il nome del re Zogu I (Zogu I di Albania). Durante il periodo comunista, la parte del boulevard che va da Piazza Skënderbej fino all’edificio del rettorato dell'università fu chiamato "Deshmorët e Kombit" (Martiri della Nazione), mentre la parte che va dal centro alla stazione ferroviaria fu chiamato “Boulevard Stalin”. Dopo la caduta del comunismo, il Boulevard Stalin riprese il suo nome originale, "Zogu I". Fin dalla sua creazione rappresentò uno dei simboli dello sviluppo di Tirana lungo il quale furono costruiti edifici che attraversano gli ultimi cento anni di storia di Tirana.
Il Bllok In questo quartiere di Tirana si trovava la villa dell'ex dittatore comunista Enver Hoxha e quelle appartenenti ai più alti funzionari del partito. Fino al 1990 la zona era off limits per le persone comuni ed era costantemente sorvegliata da soldati armati. Oggi la zona è facilmente accessibile a tutti ed è diventato un posto esclusivo della capitale con locali alla moda, bar, ristoranti, negozi e locali notturni. Potrete ancora vedere la villa dell’ex dittatore sorseggiando un caffè in uno dei tanti bar che la circondano.
Il Palazzo della Cultura (Pallati I Kulturës) Qui si trovano il Teatro dell’Opera e del Balletto e la Biblioteca Nazionale. Fu completato nel 1963 sul sito del vecchio edificio commerciale di Tirana; la prima pietra fu posata dal presidente sovietico Nikita Krusciov durante la sua visita in Albania nel 1959.
Monumento di Scanderbeg Si tratta di un monumento equestre che raffigura l’eroe nazionale albanese Scanderbeg. È collocato nella piazza principale dal 1968. L’opera fu realizzata dallo scultore Odhise Paskali in collaborazione con Andrea Mana e Janaq Paço. Fu inaugurata per i cinquecento anni della morte di Skanderbeg e sostituì la statua di Stalin che si trovava nella piazza a testimonianza del deterioramento dei rapporti tra Albania e Russia, confermato dall’uscita dell’Albania dal Patto di Varsavia nello stesso anno.
Monumento di Madre Albania È una statua di donna con una mano alzata che stringe una stella; è alta 12 metri ed è stata inaugurata nel cimitero "Deshmorët e Kombit" (Martiri della Nazione) nel 1971. Si tratta di una di quelle statue imponenti di epoca comunista che molte persone trovano interessante e particolare per le sue forme androgine e per il tipico stile sovietico.
Galleria di Arti Figurative Fu creata nel 1976 e include circa 3200 opere di artisti albanesi e stranieri. Di particolare interesse per i visitatori è la sezione di opere del periodo comunista, con pitture e sculture che mostrano "successi" del socialismo albanese. Anche se era chiamata “Arte del Realismo Socialista”, la realtà era molto diverso da quella rappresentata e dopo la caduta del regime era chiaro che si trattava di una propaganda imposta agli stessi artisti e al popolo.
Museo di Storia Nazionale
Fu costruito nel 1981. Il mosaico decorativo sulla facciata si chiama 'Albania' e rappresenta lo sviluppo della storia dell'Albania dagli Illiri ai partigiani, un pezzo d'arte in sé dell’Arte del Realismo Sociale. All'interno il museo è ben curato e offre una visione dettagliata della storia del Paese e dei suoi popoli attraverso i secoli, dagli Illiri a oggi.
La piramide Era chiamata in precedenza il Museo Enver Hoxha, inaugurata nel 1988, tre anni dopo la sua morte. È stato progettato da un gruppo di architetti sotto la direzione della figlia del dittatore, Pranvera, e suo marito Klement Kolaneci. Ora è il Centro Internazionale di Cultura, ma a causa dei suoi legami con il passato è stato preso di mira dalla popolazione e trascurata dal governo.
Montagna di Dajti È considerata dai locali come uno dei simboli di Tirana ed è meta per gli abitanti della città e per i visitatori che vogliono godere di un po’ fresca. Al giorno d'oggi è più facile raggiungere la cima della montagna prendendo la cabina teleferica Dajti Ekspress, oppure guidando fino al parco nazionale. I vostri sforzi saranno premiati dai panorami fantastici, boschi incantevoli e diversi buoni ristoranti.